Tempo ricco di offerte, scommesse, possibilità

“Il tempo per l’anziano deve essere considerato ancora
ricco di offerte, di scommesse e di sconosciute possibilità realizzative”.

Ciao a tutti. Diciamo subito che non abbiamo scelto a caso la frase proposta, ma perché l’abbiamo valutata veramente importante per la nostra vita.
Siamo un gruppo di ultraottantenni, ospiti nella Residenza assistita - Casa di riposo “Campostrini” di Verona, convinte che abbiamo ancora delle possibilità anche se siamo fisicamente un po’ limitate per gli acciacchi dell’età. Ecco le nostre “divagazioni” degli ultimi mesi.

Quasi per battuta, sospinte dalla pesantezza del tempo piovoso che ha caratterizzato l’inizio di questa estate, abbiamo chiesto di fare un giretto in città. La proposta ha trovato immediato consenso e, cogliendo il favore della prima mattinata di sole, siamo uscite per una breve passeggiata. In pochi minuti abbiamo raggiunto il Ponte Nuovo sul quale ci siamo soffermate a guardare l’Adige in piena a causa delle abbondanti piogge. Molte di noi, essendo veronesi, l’avevamo visto altre volte, ma ugualmente siamo rimaste prese dalla spettacolare potenza dell’acqua e dal suo tipico fragore. Alzando lo sguardo, abbiamo potuto vedere una delle più belle “cartoline” di Verona: il campanile di S. Anastasia, Ponte Pietra, sulla grande ansa del fiume, Castel S. Pietro e, in lontananza, il Santuario della Madonna di Lourdes.
Questo è stato solo l’inizio. Avendoci preso gusto, come si suol dire, insieme alle suore, che ci seguono in tutta la giornata, abbiamo organizzato altre brevi uscite.
     
Molto attesa e desiderata è stata anche la visita al Museo Africano dei Padri Comboniani. Ci è stato di favore il fatto che si trova poco lontano dalla nostra sede. Ne avevamo sentito parlare molte volte ed eravamo incuriosite. Intanto è arrivato giugno con alcune belle giornate, che ci hanno rassicurate riguardo al tempo. Ci siamo organizzate e siamo partite. Avevamo già ricevuto alcune informazioni sul museo e sulla sua importanza per far conoscere il mondo africano, la cultura delle popolazioni, le loro antichissime abitudini, ma quando abbiamo potuto vedere direttamente gli oggetti, le sculture, i prodotti artigianali, gli animali, ecc. tante esclamazioni ci sono venute spontanee.
C’è stata anche una sorpresa: abbiamo goduto ammirare la bellissima mostra fotografica dedicata a p. Giuseppe Ambrosoli, personaggio molto conosciuto, dato il suo eroico servizio medico in Uganda. Abbiamo appreso che non solo ha dato la sua vita per curare innumerevoli ammalati, ma che ha provveduto a formare tanti giovani del luogo perché fossero in grado di offrire un’assistenza professionale ai bisognosi di cure e continuare l’opera da lui incominciata.
Possiamo considerare la nostra uscita non solo un momento di svago, ma anche un’opportunità per acquisire nuove conoscenze, che ci hanno aperto lo sguardo su un mondo a noi quasi sconosciuto. Terminata la visita, nell’incantevole grande parco abbiamo condiviso un gustoso spuntino e poi siamo ripartite.
 
L’altra uscita che abbiamo realizzata è stata a Montorio, in periferia di Verona. Qui l’Istituto Campostrini ha una bella villa secentesca, immersa nel verde del vigneto e uliveto; intorno fiori e piante da frutto… La casa colonica ristrutturata ospita la comunità delle Suore più giovani e delle ragazze che fanno esperienza prima di fare la scelta di vita consacrata. In un altro stabile a sé, funziona la Scuola Primaria, con numerosi e vivaci alunni.
Anche qui siamo state accolte con molto gentilezza ed affetto. Nello spazio disteso dei lunghi filari di vigne, abbiamo potuto passeggiare tranquillamente, ricordando con nostalgia la nostra infanzia e la nostra giovinezza. Insieme, poi, abbiamo condiviso, oltre ai nostri ricordi, un’invitante merenda che ci ha fatto sentire proprio di essere in gita, mentre godevamo il fresco in una giornata caldissima di mezzo estate.
Oltre a queste “uscite” vere e proprie, abbiamo lasciato i nostri ambienti anche per visitare la Scuola dell’Infanzia Campostrini. Attraversati i due cortili, che separano gli stabili, siamo entrate nel cortile, riservato ai più piccoli, che subito ci hanno fatto ricordare ai tempi in cui coccolavamo i nostri nipotini e li accompagnavamo felici al parco giochi.
 
In questa nostra cronaca, non possiamo dimenticare le serate in cui, dai terrazzini delle nostre camere, abbiamo seguito i concerti, bella e interessante iniziativa della Fondazione Centro Studi Campostrini, che sempre portano ventate di emozioni e di soddisfazione. È un vero piacere anche guardare gli strumentisti intenti a far le prove: controllo dello strumento, sguardi di intesa con i proprio colleghi, attacchi improvvisi… Quello che recepiamo chiaramente è il concetto che ogni realizzazione porta con sé un duro lavoro.
Vi scorgiamo un richiamo alla nostra situazione: se oggi troviamo gioia nelle piccole cose che riusciamo a fare, lo dobbiamo al fatto che nella vita non ci siamo facilmente arrese e che abbiamo saputo affrontare con coraggio le inevitabili difficoltà.
 
A conclusione, possiamo dire che la partecipazione e talvolta l’entusiasmo che hanno accompagnato i momenti “raccontati”, hanno favorito e intensificato le relazioni tra noi, rendendo più attive e interessanti le nostre giornate.